L’economia dell’attenzione: come tutelare il nostro capitale più importante

“Concentrazione e forza mentale sono le guardie al confine tra la sconfitta e la vittoria” (B.Russell)

Scegliere attivamente come esercitare la propria attenzione è diventata oggi un’abilita’ di sopravvivenza.Questo è resistere all’economia dell’attenzione:il rifiuto cioè di consentire agli operatori del marketing su internet-essi stessi vittime di un sistema complesso quanto predatorio-di decidere per noi, come consumare il proprio tempo.È il rifiuto di permettere che l’atto di consumo “consumi” la propria vita.

La nostra attenzione è la risorsa più preziosa nell’epoca attuale pervasiva e logorante della sovrainformazione e iper formazione.Oziare,con consapevolezza,diventa quindi un azione quasi politica se impariamo a riappropriarci del nostro tempo per riscoprire il potenziale di attività comunemente considerate improduttive,fuori cioè dagli schemi capitalistici di efficienza.

La vera valuta di quest’epoca, più del denaro,è la nostra attenzione,se ci pensiamo bene; una moneta decisamente preziosa perché scarsa e non replicabile.”Prestare attenzione significa essere vitali.L’attenzione ci connette agli altri e ci rende appassionati e desiderosi.Siate appassionati”,ci ricorda Susan Sontang,scrittrice statunitense di fama mondiale.

Perché un popolo senza attenzione né desiderio è destinato a perdere il senso autentico di comunità e autodeterminazione. Oltre che di critica lucida verso i bagliori luccicanti e manipolatori del “capitalismo della sorveglianza” per dirla alla Zuboff.

Ciò detto un breve e semplice vademecum per educarsi a nutrire la capacità di attenzione:

  • Fare pause regolari in qualunque attività che compiamo soprattutto se di lavoro.
  • Spezzettare l’obiettivo, soprattutto per spezzettare con esso l’ansia.
  • Evitare il mutitasking: non sempre è una qualità con compiti complessi e faticosi.Funziona di più un obiettivo alla volta.
  • Trovare il proprio ambiente. L’attenzione è uno spazio mentale ma anche fisico, meglio se a immagine di sé.
  • Stare il più possibile a contatto con la natura, con pause pranzo magari miste a camminate o corse rigeneranti.
  • Annotare le interruzioni cogliendo ambienti e variabili minatorie.
  • Meditare.
  • Dormire, bene.