Verde brillante: la psicologia del mondo vegetale

Ancor prima di affermare che le piante sono intelligenti,e di fatti lo sono,il libro ci spiega che esse sono dotate di sensi,gli stessi di cui è dotata la razza umana,a cui andrebbero aggiunti almeno altri quindici. Inoltre le piante comunicano,al loro interno e tra individui della stessa specie, trasmettendo informazioni vitali. Altro che internet e social media.

Dovremmo rivedere la nostra visione dell’alimentazione umana,visto che una pianta soffre se viene sradicata,anche se non ha gli occhi terrorizzati di un vitello condotto al macello.Cosi come ripensare le forme di vita considerate “intelligenti”,abituati come siamo alla visione distorta antropocentrica,che per essere intelligenti occorra avere un cervello e pure fatto in un certo modo. E magari la smetteremo di temere l’ “alieno” immaginandolo con delle grosse teste e fattezze anormali,quando siamo circondati da intelligenze aliene ben più sofisticate e funzionali di noi,da che veniamo al mondo.

Questa lettura,è cruciale a mio avviso anche per un altro scopo,last but not the least: a renderci umili. A relativizzare ancor di più l’importanza dell’essere umano sulla Terra -ossessionato da sé stesso e dai suoi complessi digitali nella società attuale dell’infodemia- dove uomo ed animali in totale rappresentano un misero 0,3%della biomassa,mentre il resto è appannaggio dei vegetali,da cui la nostra vita dipende,letteralmente.

Le piante hanno molto da insegnarci:sono capaci di ricordare,scegliere ed imparare,hanno una vita sociale e sfruttano al meglio le risorse energetiche. Sentono perfino la gravità. Saranno sempre più importanti per il nostro sviluppo tecnologico e scientifico,come ricorda lo stesso autore.
Altro che vegetali!

Occorre conoscere per amare, ed amare per proteggere.


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