Psicologia del dono: quando la relazione è reciprocità

“L’insegnamento deve essere tale da far percepire ciò che viene offerto come un dono prezioso,e non come un dovere imposto” (A.Einstein)

Ci sono i regali, prodotti di una cultura capitalistica, e i doni, che non sono per forza oggetti,ma spesso messaggi personali con cui manifestiamo aspetti di personalità ed emozioni. Donare è soprattutto un azione sociale e in quanto tale non è solo rivestita di aspetti psicologici ma anche governata da regole sociali che qualificano le relazioni.

Joseph Messinger affermava: “il dono giusto è un modo per confermare la reciproca affinità con l’altro,dunque una sorta di comunicazione”.

Spesso in questa comunicazione sottostante, il più delle volte bypassata per la diseducazione emotiva e narrativa in cui siamo cresciuti, e come noi sovente i nostri genitori e le generazioni precedenti, si annidano processi di debito (buono o cattivo), narcisismi,invidia e gratitudine, così come meccanismi di stagnazione o generatività.

Sarebbe opportuno fermarci prima di cadere in dinamiche compulsive di acquisti, doni e ricambi vari ed eventuali per domandarci: quando compio un regalo come lo faccio? Che significato voglio che abbia? Cosa sto veramente dicendo all’altra persona? Quale parte di me il dono rappresenta? E se ci troviamo a ricevere,provare a sentire il sentimento che si muove, prima che si tramuti in impulso immediato di debito o dovere di ricambio.

Non può esserci gratuità vera, senza consapevolezza profonda.

Solamente in un contesto di mutualità e reciprocità, che parte dalle emozioni piu viscerali per fare ritorno a quelle più raffinate ed espresse, si può cogliere non solo il senso del donare e farsi dono,ma anche quello di un’eventuale risposta gratuita, cioè di un debito senza colpevolezza.

In quest’ottica il dono vero, onora,celebra un legame, un affetto, nella sua condizione temporanea, nella gratitudine che viene da un passato depurato e che mira alla coltivazione nel futuro di una buona relazione, verso la quale potersi sentire liberamente e volentieri in obbligo.

Nella lingua portoghese vi è un’espressione che esprime bene il senso di questo”debito buono”: Obrigado.

Il vero dono libera, dalle colpe e dai doveri, da chi da a chi riceve, e viceversa.

Se il pugno è chiuso la mano è vuota. Solo se la mano è aperta puoi possedere tutto. (cit. Dal film La Tigre e il Dragone)


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