Non ti disunire: il significato psicologico della frase del film “È stata la mano di Dio”

“La ragione per cui il mondo manca di unità e giace a pezzi e a mucchi è che l’essere umano manca di unità con se stesso.” (Ralph Wald Emerson)

Ripetuto a più riprese come una sorta di leitmotiv in cui sembra annidarsi il significato ultimo del film, il monito di Capuano a Fabio protagonista della storia,possiede una funzione fondamentale:non disunirsi significa anzitutto comprendere la natura irredimibile del dolore,e non barattarla con le consolazioni della vita la trappola da evitare.

“Sì,ma che significa?”. Capuano non gli risponde. Perlomeno non direttamente. “Lo devi scoprire da solo”, gli fa. E in quella questione aperta si gioca tutto il portato della vicenda.

Sullo sfondo l’eco di un bisogno di narrare che sgorga irrefrenabile come lava perché la realtà è “scadente”. La morte improvvisa dei suoi genitori è anche la morte delle certezze e della “base sicura” in cui ciascun* prima o poi si trova a fare i conti nella vita.

E gli dice un’altra cosa: “Non ti hanno lasciato solo,ti hanno abbandonato”. Che differenza c’è?Una risposta celata potrebbe essere che chiunque può lasciarci “soli” ma tra l’esserlo ed il sentirlo ci sono infinite sfumature;tante quante quelle che passano tra obiettivi e scopo di vita.

C’è un termine in psicanalisi “Spaltung”: descrive la disgregazione, la dispersione, la sconnessione dell’Io che diventa incapace (per un meccanismo inconscio di difesa) di vedere la realtà globalmente,e ne sceglie solo una parte come vera, negando l’altra.

Capuano sta dicendo a Fabio di non attuare quel meccanismo di difesa. Perché altrimenti non avrà niente da raccontare; ed uno dei segreti per trasformare il dolore è proprio imparare a raccontarlo, guardandolo con occhi nuovi, cogliendone i sensi, gli angoli, inviti celati per farne attrito creativo, pulsione vitale, e non solo richiamo di morte.

Potremmo chiamarla “self-reliance”: la capacità di rimanere autarchici e autentici trovando in sé un punto inamovibile che ci permetta di non scendere a compromessi sulle questioni essenziali.

Se ti disunisci, se gli obiettivi della tua esistenza si anteporranno allo scopo di essa,allora la tua vita sarà dominata dalla paura.E con la paura non si può raccontare niente.

Per il protagonista tale sostanza è rappresentata da tutto ciò che dovrà raccontare, dalla sua vocazione artistica indipendentemente dal successo. Solo mantenendo fermo tale scopo egli avrà vissuto davvero. Per questo Capuano gli dice che “non se lo può permettere di disunirsi”.

Perché “Non ti disunire” significa anche “Non diventare quello che si aspettino che tu diventi, ma scopri in te una ricchezza più grande”.


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