“E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali” (Alda Merini)
Giona nella Bibbia era un commerciante e ha cercato di resistere al richiamo di Dio che lo indirizzava ad una missione importante. Il suo destino era diventare un profeta,ma la sua prima reazione fu la fuga per paura di non essere all’altezza del compito.
Il complesso di Giona fu coniato da Abraham Maslow, padre della psicologia umanistica, basata sulla tendenza umana di base (autorealizzazione) verso la salute mentale e il benessere. La sua spiegazione è che mentre temiamo il peggio di noi stessi, temiamo anche il meglio.
Viviamo in una società in cui se ci pensiamo non è possibile più fallire, sperimentarsi per il gusto di farlo,se no,si è tagliati fuori. Etimologicamente fallire sta per abbattere, sdrucciolare, tendere all’errore. Abbattere stereotipi, che finquando non vediamo, ci dominano.
Errare significa anche andare,vagare per orientarsi,perché mai l’errore,e il farsi “sbagliati” nella società della performance,dove siamo costretti tutti alle vette della reputazione sociale, dovrebbe essere qualcosa di fisso? Perché nell’invidia non impegnarci a riscoprire stima? Perché invece del competere non educarsi a collaborare? Perché invece che aspettare,cominciare a domandare?
Trasformarsi in un ponte,in una domanda inquieta e accesa:cosa mi fa star bene mentre già solo lo penso,lo immagino.Farsi ponte accessibile,significa imparare ad abitare domande e tollerare incertezze viste come carburante senza identificarsi in una strada con già scritto un nome e una meta.Imparare a cadere,ad attutire i colpi con leggerezza e lucidità,senza identificarci nei fallimenti,perché solo tentativi,dunque,in una società ammalata di accelerazionismo dell’identità e dell’idea di successo,può diventare cruciale.
Quando una persona cade più che ridere per esorcizzare il fatto che possa capitare a noi,o magari allungare la mano per denotare un dislivello,sarebbe più curioso forse provare semplicemente ad abbassarsi sulle ginocchia al suo livello,per provare a vedere nella caduta quanta onesta volontà di mettersi al mondo e smascherare i pretesti può esserci.
Il successo ac-cade.