Roberto Assagioli (1888-1974), fondatore della Psicosintesi.
Il suo esempio di vita e il contributo alla storia della psicologia contemporanea hanno ispirato fortemente la mia ricerca personale e professionale durante i lunghi anni della formazione.
Nella ricerca spirituale continua a farlo, come esempio di fulgida disciplina e devozione al bene massimo collettivo del futuro.
Frequenta la Facoltà di Medicina a Firenze. Gli anni universitari sono caratterizzati da interessi culturali già molto vasti e diversificati.
Tre in particolare i filoni che Assagioli approfondirà poi per tutto il resto della sua vita:
- la psicologia americana, in particolare il pragmatismo di William James e di altri autori.
- la psicoanalisi e la psicoterapia più in generale.
- le tradizioni spirituali di molte culture, specialmente di quelle orientali.
Fin da subito Assagioli individua i limiti e i punti deboli della psicoanalisi. Egli ritiene che:
“nell’edificio psichico non ci sono solo i sottosuoli malsani da risanare (quelli così ben sottolineati da Freud), ma anche i vari piani, e infine le soffitte luminose con grandi terrazze, dove si possono ricevere i raggi vivificanti del sole e la sera contemplare le stelle…”.
Lo studio e la fascinazione per il pragmatismo americano e per il fondamentale tema della volontà lo portano a scrivere “L’Atto di Volontà“ , pubblicato nel 1973, che alcuni considerano come uno dei primi manuali di coaching.
Negli ultimi tempi della sua vita stava lavorando ad un libro dedicato alla psicologia dell’alto e al Sé, in cui sarebbero confluite le riflessioni di una vita sulle differenti vie che guidano gli esseri umani lungo il processo di auto-trascendenza. Il testo uscirà postumo con il titolo “Lo sviluppo transpersonale”.
Fritz Perls (1893-1970), fondatore della Psicoterapia della Gestalt.
La sua prassi evoluta e raffinata, specie degli ultimi anni, hanno dato splendore e risalto ad una filosofia pratica come quella della Gestalt, che lui stesso definì di aver riscoperta e non inventata.
Nel lignaggio di trasmissione diretta, è stato l’insegnate di Barrie Simmons, a sua volta insegnate del mio maestro Mimmo Ciavarelli.
Di famiglia ebraica, il padre è un commerciante di vini e un convinto massone, la madre invece è una donna religiosa, che trasmette ai figli l’amore per il teatro e l’opera.
Si iscrive a Medicina e, dopo la specializzazione in psicologia nel 1926, inizia un lavoro di analisi personale con la psichiatra Karen Horney che lo converte definitivamente al mondo della psicanalisi.
La sua formazione in Germania lo porta a conoscere Kurt Goldstein, celebre neuropsicologo, Paul Tillich, Martin Buber, Max Scheler e altri pensatori esistenzialisti, e a studiare con Wilhelm Reich.
A causa dell’avvento del nazismo e all’intensificarsi delle persecuzioni razziali si trasferisce prima a a Johannesburg, in Sudafrica, dove scrive il suo primo libro “L’io, la fame e l’aggressività” , e poi a New York, dove dà vita alla Scuola di psicoterapia della Gestalt ed inizia a circondarsi di pittori, musicisti e gente di teatro.
Nel dicembre del 1963 viene invitato a tenere una serie di conferenze sulla terapia della Gestalt, ed entra nell’orbita dell’Esalen Institute, un vivace centro di sperimentazione culturale sulla costa californiana animato da numerose personalità dell’epoca, tra cui Aldous Huxley e Abraham Maslow, Carl Rogers, E. Bern e altri.
Si stabilizza lì e anno dopo anno sistematizza la sua teoria, incontrando un numero di persone sempre più grande.
Mimmo Ciavarelli
Gran parte del mio stile terapeutico e l’acquisizione della disciplina della Gestalt Therapy tradizionale sono dovuti agli anni di pratica e trasmissione diretta trascorsi nella sua “La Bottega”, Accademia di Gestalt di Napoli.
Psichiatra e psicoterapeuta gestaltico, è stato per oltre dieci anni allievo diretto di Barrie Simmons che introdusse, nei primi anni ’70, la Gestalt Therapy in Italia.
Legittimato alla pratica e alla trasmissione di questa disciplina secondo la tradizione originaria, ha contribuito alla formazione di alcune generazioni di terapeuti in Grecia, dove ha operato, come il suo Maestro, per oltre venti anni, per poi dedicarsi alla formazione di altre generazioni di terapeuti in Italia.
Dopo la scomparsa di Barrie Simmons nel 2006, sul solco del suo insegnamento, fonda in Italia “La Bottega”, un’accademia informale di pratica gestaltica; un luogo di esperienza, terapia, filosofia e trasmissione della tradizione di questa disciplina.
Vive da sempre a Napoli, dove opera da più di trent’anni come psicoterapeuta.
Tra le sue pubblicazioni “Gestalt. L’ovvio per giorni alterni” e “Fiori di montagna”.